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Milano, i nodi dell’integrazione a scuola. Stranieri in classe, gli italiani migrano

Dal Corvetto a San Siro, classi con l’80% di stranieri Gli italiani si spostano negli istituti vicini o in centro Il Politecnico ha studiato i flussi degli ultimi 15 anni «Così si sviluppa una doppia segregazione sociale»

Le elementari di via Paravia a San Siro, la Filzi al Corvetto, la Russo nella zona di via Padova e altre ancora da Maciachini al Lorenteggio. Sono le scuole con una larga maggioranza di alunni stranieri, fino all’ottanta per cento, dove l’inclusione a guardare i numeri pare difficile. E l’equilibrio salta per le scelte delle famiglie italiane, in fuga da questi istituti. In città comunque una su due non iscrive i figli alle elementari e medie di zona, per più ragioni, cercano le statali considerate «migliori» o puntano alle paritarie. E il risultato, secondo uno studio del Politecnico, è la «segregazione sociale ed etnica nella scuola milanese»: «C’è una separazione netta che tende ad amplificare e radicalizzare disuguaglianze socio economiche e differenziazioni etniche». È la tesi degli autori della ricerca svolta in collaborazione con il Comune su dati delle scuole dell’obbligo, dove gli alunni stranieri oggi sono il 25% alla primaria e il 18% alle medie ma la distribuzione varia molto dal centro alle periferie. E i ricercatori mostrano come la popolazione «fragile» sia concentrata in alcuni istituti. Lo spiega con un caso Costanzo Ranci, che ha curato lo studio con Cristina Pacchi: «Al Corvetto la scuola Fabio Filzi ha una quota di alunni stranieri molto alta, quasi il 30% in più rispetto al numero di bambini stranieri nel bacino, questo è dovuto al fatto che molti italiani iscrivono i figli in altre scuole, alla vicina Pezzani gli italiani sono il 75%. Il fenomeno quindi si spiega con la “mano invisibile” delle scelte scolastiche delle famiglie, che hanno ragioni diverse ma il risultato è quello che vediamo». Continua a leggere >>
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